di Edmondo Moscatelli
Pancrazio lo conoscevo di vista quando tornando in sede dai miei studi universitari, ebbi l’occasione di conoscerlo, presentati da un amico in comune, in un bar al centro del nostro piccolo paese, era il luglio del 1986.
Da allora l’ho seguito politicamente nel partito socialista prima, professionalmente poi, apprezzandone le grandi doti umane e intellettuali, lo studio e l’approfondimento era il suo pane quotidiano, come i suoi giornali che lo accompagnavano ovunque, la sua testa era una fucina di idee e visioni, la maggior parte delle quali hanno trovato anche realizzazione dopo trenta anni.
La prima radio libera a San pancrazio, la prima cooperativa sociale, le prime riviste, i primi progetti intercomunali, credeva nella condivisione dello stare insieme non solo tra persone ma anche e soprattutto tra enti specie Comuni.
Questa sua propensione alla collaborazione lo portava ad andare oltre gli steccati ideologici, infatti aveva amici e collaborava con esponenti di tutti i partiti dell’arco costituzionale di allora.
Erano tempi di sviluppo e speranza, e Pancrazio ne era un precursore.
E’ drammatico pensare che siamo forse la prima generazione i cui figli saranno quelli che staranno peggio dei loro padri, che le divisioni sociali etniche politiche economiche e addirittura religiose, possano prendere il sopravvento sul nostro vivere quotidiano.
Abbiamo bisogno di esempi, abbiamo bisogno di una classe politica all’altezza,
abbiamo bisogno ancor più di prima di uomini come Pancrazio Gennaro.
L’occasione di ricordare e commemorare i 20 anni dalla sua morte risulta per la mia Comunità e per tutto il Salento un appuntamento imperdibile di testimonianza e riflessione su ciò che siamo stati e ciò che siamo diventati.
Vi aspetto a San Pancrazio Salentino il 26 Maggio alle ore 17.00 al Centro Polifunzionale che per la ricorrenza a lui abbiamo intitolato.